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Storia di Lipsi: Dai Tempi Antichi alla Modernità

I primi abitanti di Lipsi furono i Cari, intorno al 1370 a.C., seguiti dai Dori intorno al 1200 a.C. Al Museo di Lipsi sono conservati frammenti di vasi risalenti all’epoca micenea (1600-1100 a.C.), e un’iscrizione del IV secolo a.C. testimonia la presenza di un insediamento sull’isola da parte degli Ioni di Mileto. Scavi archeologici sulla collina “Kastro” hanno rivelato resti di fortificazioni antiche, tegole e frammenti di ceramica, indicando l’esistenza di un’acropoli. Durante la guerra del Peloponneso (431-404 a.C.), le baie naturali di Lipsi offrirono rifugio alle navi di entrambe le fazioni in conflitto.

Secondo la tradizione orale l’isola, così come il suo nome, sono associati alla dea Calipso. Il “territorio” della dea è delimitato geograficamente a sud-est dell’attuale insediamento, mentre cronologicamente è collocato in un passato indefinito prima del Diluvio, quando, secondo la tradizione orale, i vari isolotti che formavano un unico corpo, furono separati e hanno preso la forma attuale.

Periodo Bizantino

Non è noto esattamente quando il cristianesimo si diffuse sull’isola, ma i primi monumenti cristiani risalgono al V-VI secolo d.C., tra cui le basiliche di Panagia a Kouselio e San Spiridione/San Pantaleone a Katsadia, e una costruzione con pavimenti a mosaico a Paliomandra. Durante il periodo bizantino, Lipsi faceva parte del Thema delle isole (provincia insulare). In questo periodo, la regione fu tormentata dalla pirateria. Nel 1088 d.C., San Cristodulo giunse a Patmos e costruì un monastero, ottenendo dall’imperatore Alessio I una donazione che includeva Lipsi e le isole circostanti. Il decreto di donazione è conservato nel monastero di Patmos.

Dominio Francese

Le fonti storiche per il periodo dal 1204 al 1521 d.C. sono scarse. Non ci sono testimonianze di insediamenti franchi sull’isola, anche se si sa che la vicina Leros passò ai Cavalieri di San Giovanni nel 1306.

Periodo Ottomano

Nel 1522 d.C., Lipsi passò sotto il controllo dell’Impero Ottomano insieme alle altre isole del Dodecaneso e fu soggetta al pagamento di un’imposta chiamata “makto”. Durante questo periodo, eremiti si stabilirono sull’isola, vivendo in santuari che esistono ancora oggi, come Panagia sopra e sotto, San Giovanni teologo a Moschato e Panagia tou Harou. Quando gli Ottomani conquistarono Creta nel 1669 d.C., molti Cretesi cercarono rifugio nel Dodecaneso. Tra questi, un uomo chiamato Gero-Lios si stabilì a Lipsi, diventando il primo abitante del villaggio nella sua posizione attuale.

Lipsi partecipò attivamente alla lotta contro il dominio turco durante la Rivoluzione Greca del 1821, offrendo rifugio al patriarca esiliato di Alessandria, Teofilo, così come a combattenti da Hydra, Spetses e Psara. Nel 1912, l’isola passò sotto il dominio italiano e, nel 1948, fu incorporata insieme al resto del Dodecaneso nella Grecia.

Storia Moderna

Durante la Rivoluzione Greca del 1821, Lipsi ospitò il patriarca esiliato di Alessandria Teofilo Pagostas e combattenti da Psara, Hydra e Spetses, tra cui i noti ammiragli Sahtouris e Miaoulis (agosto 1824). Esistono ancora due lettere di Miaoulis all’ammiraglio psariano Nikolaos Apostolis, che si trovava a Patmos, per coordinare le azioni contro la flotta turco-egiziana di Ibrahim. Il governo provvisorio greco, il 29 agosto 1825, incorporò Lipsi e altre isole nell’unità amministrativa delle “Isole Supplementari delle Sporadi Orientali”. Tuttavia, con il trattato di Costantinopoli del 9 luglio 1832, queste isole tornarono sotto il controllo ottomano.

Durante l’occupazione italiana, iniziata il 13 maggio 1913, Lipsi rimase sotto il dominio italiano per 31 anni. Dopo la resa dei tedeschi e il trattato di Parigi del 10 febbraio 1947, il Dodecaneso fu ceduto dalla Italia alla Grecia, con l’integrazione formale che avvenne il 7 marzo 1948, sancita dalla legge 518/1948 (Gazzetta Ufficiale A-7/9.1.1948) e dalla legge 547 (Gazzetta Ufficiale A-39/14.2.1948).

Lipsi oggi è un’isola che conserva gelosamente il suo patrimonio storico e culturale, offrendo ai visitatori un viaggio affascinante attraverso le epoche. La sua storia ricca e variegata è visibile in ogni angolo, dalle antiche rovine ai monumenti bizantini, dalle tradizioni popolari alle testimonianze della lotta per l’indipendenza.